COME FIAMMA DI CANDELA


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Con tenue chiarore,
diradasti le tenebre
avvolgendo di seta pura il mio cuore.

Le parole s'infilavano tra i capelli, 
affondando nel labirinto dei miei pensieri 
e nei fondali della gioia,
ed io con loro e tu...
tu apparisti, sacrilega nel rifugio mio:
non sapevo di vivere solo,
al freddo e nel buio;
parlasti a lungo, e parlai anch'io,
poi, poi... finalmente vidi,
vivevo in una triste caverna:
la mia anima.
Se potessi mai riempire questo silenzio
con tutte le voci che mi cantano dentro...
perchè non so cosa m'aspetta,
fai tu la scelta, son io che attendo,
ma non per molto, ho poco tempo.
Non so cosa farai,
mi darai le mani o porrai la schiena...
forse te n'andrai ?
Ci sono giorni che è bene non resistere,
scegliere un abbandono di foglia, di rivolo d'acqua,
di piccola crepe nel muro...
Accettare ed accettarsi. 
Ma non siamo nati per starcene soli, o forse sì. 
Ma il cammino è in salita e non saprei se... 
Non ho paura, posso sempre spenger tutto
e come brace fredda dimenticarti,
là nel caminetto dei miei sentimenti.
Ho sempre fatto così con te, 
ora, lo farei per l'ultima volta... 
Sai solo gli alberi e le pietre antiche
sapevano i nostri nomi e noi... 
noi nuovi in attesa d'un battesimo di labbra,
ma se c'è dolore a fiorire, dolore sia...
Fuori c'è vento, oggi, la città sembra offesa, 
s'arruffa e sbraita e lascia fluire. 
Dai in fondo credo d'aver imparato 
a cogliere foglie volanti per rubare colori 
e farmici un vestito nuovo di zecca
ogni volta che arriva l'autunno del cuore. 
O qualche altra stagione. 
Che importa, poi ?

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MASSIMO & SVETLANA

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