LE LACRIME DEI POETI



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Cercami, quando cammino lento
sulla corrente tumultuosa,
calmo è il mio respiro nell'affanno tra la folla.
Abbracciami, quando ti vedo nel tramonto sul mare,
nel germoglio di una stella.
Ho rimosso, lo spazio di albe assopite,
dall'adulazione dell'infido tempo
soffocando i sogni pitturati di luce...
A esser poeti è com'esser bambini
fragili e biricchini
immergersi nel profondo
a sciolgere financo statue di sale
denunciando ogni re che sia nudo.
Ma quando piangiamo
a nessuno é concesso 
di vederle quelle lacrime,
e solo di questo
chiediamo perdono...
La sera porta nuvole 
il vento annuncia la bufera
della notte appallottolata nell'odore dei ricordi.
Io vivo e semino pianto;
abbracciami ancora, 
quando accendo le mani
al tuo timido stupore
non più lacci nella corteccia
non più parole spogliate.
Un gorgoglio vorticoso
un risalire alla luce,
sfioro il mondo con le tue dita.
Abbracciami il cuore, scavato nel vento,
mentre ascolto la tua voce e nel silenzio
ti dico addio dagli occhi
ma non dal cuore...

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Massimo & Svetlana



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