CresceRE


★★★

Quando saremo grandi,
avremo vecchi libri, impolverati
e una foto di scuola.
Quando saremo grandi,
avremo la nostra parte di mondo da lucidare
e tante domeniche per caricare gli orologi fermi,
della nostra vita.
Quando saremo grandi,
avremo i battiti del cuore
chiusi a chiave nel cassetto della scrivania,
insieme ai baci e al sole
del tempo in cui non sapevamo di vivere.
Quando saremo grandi,
avremo tanti lumi per accendere il nostro cielo,
e conchiglie da cercare sulla spiaggia vuota,
del nostro futuro.
Quando saremo grandi,
avremo fiato per gridare i nostri ricordi,
ma non saremo ascoltati.
Quando saremo grandi,
aspetteremo dietro finestre senza vetri
e nasconderemo in fondo al cuore
la voglia di piangere.

★★★

Svetlana


AZAZEL


☆.ღ.☆

Ora capisco  
un Angelo può cadere
e nella mente 
può un Cielo essere Inferno...
Ma io rimango qui
che altro dovrei essere
se non tutto
e regnare all'Inferno
anzichè servire in Paradiso?
Io Vivo in parole sudate
tra lenzuola vive
carnale edera 
del tuo ventre
ostilità d'intese 
oltre l'abisso 
in cui si tuffano i desideri
tra rivoli di pensieri nudi
approdo del mare ove 
volgono i tuoi sospiri
senza pudore
avvolgente lussuria
di un vortice appagante
tra impudiche carezze
di mani sazie
e profumati ritmi
di labbra
prone d'amore
in lacrime d'anima

☆.ღ.☆





LA PREDA


❋❋❋

Ti aggiri furtivo nella giungla
 di sofferto,con passi leggiadri ;
guadagni spinosi sentieri;
fiuti la preda...ne ascolti i sospiri.
Il bisogno temporale scocca la caccia strema;
la tua fame arranca quel silenzio
condicevole di possesso,
odori la carne...pregusti represso.
Ascolti il pulsare ignaro e fidente di sangue.
E' un battito ritmico di ardente richiamo
e ingoi saliva di desiderio gramo.
Branchi quel fagotto tremulo di vita,
addenti quel sapore di vergine morta
e sazi quell'istinto che innato ti rende,
d'innocenza, carnefice perenne.
Fiaccato dal famelico delirio riposi nel pensiero
che, scevro di proposito,
respira il momento 
e il ringhio intona un inutile lamento.

❋❋❋

RITA FAGIOLO


CUORE DI FALCO


Sei un giocoliere di silenzi,
tu qui accanto a me, voliera di pensieri;
sgomitoli aquiloni di parole,
squarci tele di emozioni,
entri in alcove appassionate d'anima,
dove la pietra macina inarrestabile,
sudore d'uomini, il mio, il tuo
sopra colline di dolore...
Pietra su pietra, roccia su roccia
e noi qui, a scalare la montagna del cuore:
un'inerpicato sentiero 
d'un cielo vergine di eroi.
Cuore di falco
prigioniero nella gabbia in cui sei legato,
voli d'un volo libero
che libero è solo nei tuoi occhi,
e fin dove il tuo laccio lo consente,
assecondi i tuoi giochi di verità,
affamato di bei momenti,
preziosi, per quanto rari siano...
Internato, avvinghiato,
legato ad un trespolo
esce una lacrima
che nel vento plana felice,
sulle colline e sulle valli
e mentre sfioro con dita
le tue piume, la tua pelle dorata,
ti dono la libertà negata.
Ora sono sola qui,
tu sei un puntino nel cielo...
a dissacrar le geometrie del tempo
scrollandosi di dosso
quanto c'era di sbiadito:
anni ruggenti d'amore e di speranze...
sepolti nel porto delle nebbie,
scorci di sole sui rami di mimosa,
ad incontrar la fresca adolescenza,
ricca d'ombre e di luci,
di sogni di cristallo e di indicibili attese...
Ora sì vedo tinte pastello,
attraversare prati verdi 
stampelle di sorrisi e profumi,
terra mia che sei
tenero grembo di madre:
ed io
io
nasco alla Vita

       Il Druido   &   Occhidimenta


ECCOMI


Eccomi...or che la notte consente
ci sono ,ci sei e la solitudine nascondi 
come salice piangente.

Protendi rami vigorosi e fluenti
e impruni un'aureola tutt'intorno
a celare richiami plaudenti.

Spargi briciole di foglie brunite
e facendone pudico manto
copri vogliosità impunite.

Mordi terra con le  radici
e piedistallo sorreggi il tremore
che nei ciarlieri silenzi predici.

 Verdichi fantasie focate
e le culli come tuoi virgulti
portandomi nel sonno delle passioni appagate.



PORTAMI CON TE...


Se te ne vai
non andartene  del tutto, 
lascia per me
come dimenticato,
un sospiro
uno sguardo un po' insicuro,
ricordo di quel primo vagito
le mie piccole mani esigenti
protese al petto...
Se te ne vai,
lasciami il tocco della primavera,
una sera stellata,
la luna insopportabile...
Vago concetto è l'amore
o forse non l'ho mai compreso,
più simile ai miei nudi piedi
leggeri, nella corsa sui fiori...
Irragionevole, 
come il mio riso fanciullo:
una finestra
per poter guardare
il mondo dal lato vero...
Amore dimenticato ed agognato
un muretto sul mare,
il profumo degli ulivi
Lasciami....
almeno un poco, solo,
in fondo al tuo cuore.
E...se te ne vai
non andartene del tutto...
Amore
enorme, immenso
quanto il desiderio d'una carezza
a volte doloroso,
battito d'ali 
io...  che forse non ho mai amato
come veramente
non mi ha mai amato... nessuna.
Se guardo piangere il cielo,
lo vedo questo mio cuore che sanguina 
per l'amor che fu,
in quella sera della vita:
ma non sarà come l'autunno
e se  piangerò
sarà una pioggia dolce,
che  si confonderà
nel possesso dei primi raggi del mattino
dove le anime
paghe del silenzio 
volutamente s'incamminano


CARNEVALE A VENEZIA



Godere della libertà
immersi nel gusto del proibito
nuda tra le lenzuola
che sanno di mistero
dove la mente vuole
riconoscerti tra mille ruffiani.
Buttati nell'angolo
d'impeto e di fretta
il vestito porpora frusciante,
tacchi a spillo lucenti,
una mascherina veneziana,
e una collana di perle
coltivata nel vocabolario
di arroventati sensi.
Allegramente puttana
deridi bimbi mai cresciuti,
ma eri solo finzione
su di carro tra esperti giocolieri;
apparivi e scomparivi dietro al ventaglio,
ora, invece, sei donna
in un letto d'amore
tra il tumulto dei battiti
nel compiacimento delle pulsioni del cuore,
che accompagnano nella sua umida danza
una notte fatta per soli due corpi...