IO COME STATUA


 Ƹ̵̡Ӝ̵̨̄Ʒ . ♥ . Ƹ̵̡Ӝ̵̨̄Ʒ

Il sospiro sfugge al petto
timido e solerte
e sposa il vento delle
persiane aperte;
che come braccia misericordiose
e dolenti
accolgono uno spicchio di mare
incastonato tra i monti.

Sembra un brillante
di luce e colore
offerto alle genti
come pegno d’amore;
lo guardo e ammiro
con ciglio immobile
quel suo ondeggiare
cosi fiero e nobile.

Conto le onde che mi separano
da te... uomo;
mi portano il tuo odore;
lo respiro... sa di buono;
salsedine e sudore
arso dalla brezza
che tutt’intorno a me
sifforte olezza.

Le creste portano il peso
del tuo silenzio sofferente
di pescatore solitario
e penitente;
orante afferri quello
spazio immenso
e lo spargi sul tuo capo
come fosse incenso.

Lì vivi il tempo delle
giuste riflessioni,
dove forse parli con Dio
delle tue ragioni;
ma una ruga delusa sul
tuo volto s’è levata
perché la risposta tra una nuvola
si è impigliata.

Cerchi fra quei flutti
il tuo perdono,
cerchi nei morsi della fame
il tuo condono;
ti disseti al torrente
del rispetto
che scivolando morde il greto
del tuo petto.

Ed io aspetto come statua
di devozione
quel fulmine che riaccenda
la tua emozione;
quel tuono sordo che
col suo fragore
annunci il ritorno
di un assolto amore. 

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(¸.*` ღ* RITA FAGIOLO  *ღ 


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